Il centro d’accoglienza straordinaria (CAS) a Fornasette si farà e sarà attivo solo nel caso in cui “dovessero aumentare i flussi degli sbarchi e la conseguente emergenza profughi”. È ciò che emerge da un comunicato stampa della Prefettura di Varese, che segue una riunione avvenuta ieri (giovedì).
La creazione del CAS aveva sollevato preoccupazioni in Ticino: “Gli ospiti del centro potrebbero facilmente attraversare il confine in modo illecito, anche solo per motivi di svago”, spiegava il Municipio di Tresa in una presa di posizione.

Il futuro centro d'accoglienza straordinaria (CAS)
Durante la riunione è stato indicato che i lavori per trasformare l’ex caserma dei carabinieri in centro d’accoglienza straordinaria termineranno entro la fine di maggio. In caso di bisogno, l’immobile verrà assegnato “a due nuclei familiari”.
All’incontro erano presenti, oltre ad autorità italiane, anche la vicesindaca di Tresa Margherita Manzini, e il capo area della polizia cantonale ticinese Marco Zambetti.

Maxi incontro italo-ticinese per i migranti a Fornasette
Il Quotidiano 21.02.2025, 19:00