Ticino e Grigioni

Sedici migranti a Fornasette, summit italo-ticinese a Varese

È stato formalmente chiarito il numero dei profughi che potrebbero, ma la soluzione è contrastata sulle due sponde del confine, venire ospitati nell’ex caserma dei carabinieri

  • Ieri, 15:19
  • Ieri, 20:02
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Maxi incontro italo-ticinese per i migranti a Fornasette

Il Quotidiano 21.02.2025, 19:00

Di: TG/Bernardi/Spi 

L’ipotesi che l’Italia crei un centro d’accoglienza straordinario di migranti, acronimo CAS, a due passi dal confine, a Fornasette, è stato il tema al centro del summit che venerdì mattina alla Villa Recalcati di Varese, sede della provincia, ha riunito attorno a un tavolo rappresentanti delle istituzioni italo-ticinesi. Il paventato arrivo dei profughi nell’ex caserma dei carabinieri.

Dal consigliere di Stato Norman Gobbi, al sindaco di Tresa Piero Marchesi, per parte svizzera, al sindaco di Luino Enrico Bianchi, al prefetto varesino Salvatore Pasquariello, al questore, ai comandanti di Polizia e delle Guardie di finanza, agli assessori. Attorno al tavolo una trentina di persone. Praticamente il doppio dei migranti - sedici - che dovrebbero, ma il condizionale è d’obbligo, venir alloggiati a Fornasette.

L’ex caserma dei carabinieri a Fornasette.jpg

L’ex caserma dei carabinieri a Fornasette

  • RSI

Altra novità di giornata è stata l’istituzione di un “tavolo di lavoro” transfrontaliero, con riunione in agenda per fine marzo. Il summit odierno è nato anche dalla preoccupazione sorta in Ticino con vari atti parlamentari. Il PLR a Tresa e l’UDC a Bellinzona hanno intercettato questi timori sorti a cavallo del confine. A preoccupare sono le poche centinaia di metri di distanza dal valico e l’assenza di controlli doganali. La struttura dismessa da una dozzina d’anni dovrebbe essere pronta per fine marzo e la sua apertura viene da una disposizione del governo Meloni. Un’ipotesi che verrà comunque fortemente contestata la prossima settimana in consiglio comunale a Luino e verrà discussa anche a Roma, come ha assicurato il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini e anche a Berna ha detto, dal canto, suo il consigliere nazionale Piero Marchesi.

Preoccupazioni che sono confluite anche in una presa di posizione dello stesso Municipio di Tresa, firmato dal sindaco Marchesi, dove si ribadisce: “La principale preoccupazione è che gli ospiti del centro potrebbero facilmente attraversare il confine in modo illecito, anche solo per motivi di svago”.

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