Si aggrava la posizione dei due titolari dell'impresa Adria, Adriano e Filippo Cambrìa, finita nel mirino della magistratura per un buco da svariate decine di milioni di franchi.
A seguito del fallimento della ditta, pochi giorni fa il procuratore generale John Noseda ha infatti esteso l’elenco delle accuse ipotizzate nei loro confronti. Bancarotta fraudolenta e cattiva gestione i nuovi reati, che si sommano a quelli di truffa, amministrazione infedele e falsità in documenti.
Sempre lunedì si è appreso inoltre che, nelle scorse settimane, Noseda ha potuto finalmente interrogare Adriano Cambria, sfuggito all’arresto. L’uomo è giunto in Ticino con un salvacondotto, grazie al quale ha poi fatto ritorno oltre confine. A verbale Cambrìa avrebbe respinto ogni addebito.
Francesco Lepori