Aumentano gli incidenti in montagna e, tra le cause principali, c’è l’aumento delle persone che la frequentano, come confermano le statistiche dell’Ufficio prevenzione infortuni. Ogni anno sono circa 40’000 le persone che si infortunano sulle montagne svizzere, con oltre 50 incidenti mortali, un dato più che raddoppiato in dieci anni. Nel 2024 in Ticino sono stati otto gli incidenti con esiti letali.
Per sensibilizzare i frequentatori esistono diverse campagne di prevenzione e di messa in guardia, ma quanto sono davvero efficaci? In Ticino dal 2018 è attivo il progetto Montagne Sicure, una campagna volta a sensibilizzare gli utenti della montagna sui rischi e sulle precauzioni da prendere.
“Come montagne sicure quest’anno abbiamo avuto un numero di incidenti simile all’anno scorso – spiega alla RSI il capoprogetto Sacha Gobbi –. Si tratta per lo più di persone esperte di montagna. Quindi, di fronte all’aumento della gente che frequenta le montagne, non sono tanto le persone che vanno occasionalmente ad essere colpite, spesso si tratta di persone che sono esperte e che quindi hanno le competenze, l’equipaggiamento corretto e l’esperienza per affrontare determinati sentieri”.
Le persone esperte sono quindi le più coinvolte, ma le vostre campagne di prevenzione a chi si rivolgono?
“Le campagne di Montagne Sicure sono indirizzate a un pubblico che si reca occasionalmente in montagna. Un pubblico che ha la possibilità di conoscere un po’ più da vicino le priorità o gli aspetti più importanti a cui fare attenzione quando ci si reca in montagna per una semplice passeggiata, un’escursione senza troppe ambizioni”.
Visto quanto detto prima, sono in corso delle riflessioni per cambiare l’obiettivo delle vostre campagne e magari provare a raggiungere anche le persone più esperte?
“In commissione ne abbiamo parlato più volte affrontando il tema degli incidenti mortali. Probabilmente cercheremo di integrare nella comunicazione o nella promozione di messaggi di sensibilizzazione anche queste persone, pur sapendo che l’esperto difficilmente si riesce raggiungerlo e coinvolgerlo”.
Quando la gita finisce male
Falò 24.09.2024, 20:45