Il Tribunale amministrativo cantonale ticinese ha annullato le nomine di Désirée Mallè e Mattia Pini alla testa (in job sharing al 50%) della Sezione dell’insegnamento superiore. Un posto per il quale il Consiglio di Stato li aveva scelti il 10 luglio 2024 fra 54 candidati (ridotti a 6 da una prima scrematura), per subentrare a Daniele Sartori che è andato in pensione alla fine della scorsa estate.
Uno degli esclusi – patrocinato dall’avvocato Gianluca Padlina - aveva inoltrato ricorso lamentando inizialmente la violazione del diritto di essere sentito. Questo perché la decisione a lui sfavorevole gli era stata resa anonimizzata (non conteneva il nome dei prescelti, divenuti poi noti a mezzo stampa) e gli era stato in un primo tempo negato l’accesso agli atti (se non a un riassunto), per verificare se le candidature vincitrici rispettassero i requisiti del concorso.
E non era questo il caso, né per l’insorgente e nemmeno per la Corte, stando alla quale “la valutazione dell’autorità di nomina è insostenibile” perché “non ha verificato che i due candidati nominati fossero in possesso dei requisiti”, in particolare per quanto concerne l’esperienza gestionale.
La decisione del Governo è quindi annullata e la palla torna quindi allo stesso Consiglio di Stato, che dovrà pronunciarsi nuovamente “previa verifica dell’idoneità di Désirée Mallè e di Mattia Pini ad assumere la funzione”, idoneità che per il TRAM va dimostrata “da entrambi singolarmente”.
Contro la sentenza è data facoltà di ricorrere entro 30 giorni al Tribunale federale di Losanna.
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Notiziario 25.02.2025, 14:00
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I ricorsi che bloccano le nomine
Il Quotidiano 31.01.2025, 19:00