L’Università della Svizzera Italiana (USI) e l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) hanno presentato venerdì sul campus dell'USI a Lugano l’accordo che hanno sottoscritto per sviluppare in comune le attività di ricerca clinica.
Il documento segue l’annuncio dato qualche giorno fa, che le città di Lugano e Bellinzona, unite, si impegnano a sostenere il polo cantonale della ricerca biomedica e a mettere in atto le condizioni quadro più adeguate al suo consolidamento.
Nel dettaglio l’accordo presentato venerdì prevede molteplici ambiti in cui le due istituzioni hanno deciso di ricercare soluzioni comuni e di collaborare, per valorizzare le reciproche competenze e peculiarità.
Durante la conferenza stampa sono anche stati portati alcuni esempi concreti di attività di reciproco interesse, come la ricerca scientifica svolta al Neurocentro e quella nel campo delle scienze computazionali applicate alle scienze della vita sviluppata all’USI.
È stata inoltre sottolineata l'importanza di ricevere più fondi. "L’EOC non può più sostenere i costi della ricerca come ha fatto fino ad oggi. - ha dichiarato alla RSI il presidente del CDA dell'EOC Paolo Sanvido - Il rapporto Dell’Ambrogio parla chiaro: dobbiamo avere una nuova strategia a livello cantonale per la città Ticino. Il fatto che la leadership sia presa dall’USI insieme all’EOC porta a sperare che dia un input a livello di politica cantonale utile per fare ancora di più".
Uniti per la ricerca clinica
Il Quotidiano 06.03.2020, 20:00