Si chiariscono i contorni del delitto di Emmebrücke. Dietro la morte della 29enne di Losone, accoltellata nel luglio scorso, ci sarebbe una lite con il compagno legata alla pandemia. I due, che si frequentavano da alcuni mesi, avevano previsto una vacanza in Honduras, il Paese di origine della giovane. Poco prima di partire, però, lui le comunicò di non poterci andare a causa del Covid.
Non si sa se fosse risultato positivo o se non avesse i certificati necessari. Fatto sta che tra loro, secondo quanto ha dichiarato il 33enne svizzero, l’8 luglio 2021 scoppiò un violento litigio, sfociato nel decesso dell’amica.
La coppia sarebbe dovuta arrivare in Centro America sabato 10 luglio. Non vedendoli i parenti di lei telefonarono all’ex marito, che a sua volta allertò la polizia. Il giorno dopo gli agenti entrarono nell’appartamento dell’uomo, dove trovarono il coltello e il corpo della vittima.
L’imputato, in carcere da allora con l’accusa di assassinio, dice comunque di non sentirsi responsabile per quanto accaduto. Avrebbe agito insomma perché spinto dalle circostanze. Parola in contrasto con l’esito dell’autopsia, che sul cadavere ha rilevato segni tipici di un atteggiamento difensivo.
Ora la procura di Emmen attende l’esito della perizia psichiatrica. Gli inquirenti vogliono capire fino in fondo come quel tranquillo insegnante di ginnastica sia potuto giungere a tanto. Anche i famigliari della donna, rappresentati da Giorgia Maffei, aspettano risposte. La 29enne, appassionata (come lui) di fitness e benessere, ha lasciato tre bambini.