L'aiuto che si fornisce alle donne vittime di violenza costrette a scappare e a rifugiarsi nella "Casa delle donne" di Lugano non deve fermarsi al primo rifugio. E presto il sostegno sarà potenziato anche a quando queste donne devono lasciare la struttura protetta.
Oggi a Lugano, durante la presentazione di una nuova associazione chiamata Pane e Rose che raccoglierà fondi a favore della "Casa delle donne", è emersa una novità, che riguarda proprio il delicato passaggio, fuori dalla casa. Perché è proprio qui che s'inserirà una nuova struttura, cosiddetta "di transizione", annuncia Daniele Jörg, il presidente dell'associazione consultorio "Casa delle donne".
"Dalla struttura protetta e di conseguenza segreta, per i casi di violenza domestica, si passerà ad una seconda possibilità di alloggio, tendente al re-inserimento verso una vita quotidiana il più possibile normale", spiega Jörg. Il progetto coinvolge anche il Cantone e sarà regolato da un mandato di prestazione. "E probabilmente partirà in maggio", prosegue.
L'emergenza è reale. Ed i casi per cui - potendolo fare - si sarebbe già optato per questo tipo di accompagnamento "non sono pochi", conclude.