Imparare a riconoscere i segnali premonitori, prevenire la recidiva, potenziare le case protette, elaborare un protocollo di presa a carico al pronto soccorso, campagne di sensibilizzazione, un numero unico di contatto per le vittime (lo 0800 866 866): sono alcune delle molte facce della lotta alla violenza domestica, contro la quale il canton Ticino aveva elaborato nel novembre del 2021 un piano di azione che il Consiglio di Stato ha aggiornato mercoledì, facendo il punto sulle misure attuate in questi primi 12 mesi e sui prossimi passi.
Contro la violenza domestica
Il Quotidiano 23.11.2022, 20:00
Sono quattro gli assi su cui si lavora: riguardo al perseguimento, il capo del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, ha così ricordato per esempio l'inserimento del processo di gestione delle minacce nella nuova legge di polizia ora in consultazione. Prevenzione e protezione sono di competenza del Dipartimento della sanità e della socialità. Guardando al futuro, Raffaele De Rosa ha citato per esempio il progetto "Viva Voce", per la formazione di professionisti in ambito sociale così da rafforzare l'ascolto dei minori, e la fase di studio per l'introduzione di un alloggio di transizione e di accompagnamento alla gestione del quotidiano per le donne che escono dal periodo di protezione. La prevenzione passa però anche per la scuola e non solo con lo sviluppo di competente interdisciplinari come l'ascolto, il rispetto della diversità e delle pari opportunità, ha ricordato il responsabile dell'eduzione Manuele Bertoli. Fra le iniziative concrete, il progetto "Batticuore" vuole contrastare la violenza che a volte contraddistingue anche le giovani coppie.
Il piano doveva rendere strutturale la lotta a questo fenomeno, perché come ricordato da Gobbi "le risposte c'erano già ma bisognava dare loro un cappello" istituzionale. La violenza domestica - è stato ricordato - "riguarda la società nel suo insieme" e per essere contrastata richiede un lavoro condiviso di associazioni, enti e servizi.
Le tappe del piano di azione cantonale
La fase di implementazione durerà fino al 2024. Nel 2025 sarà poi l'ora del bilancio e quindi dell'elaborazione di una nuova strategia. Il tutto nel quadro più ampio dell'applicazione della Convenzione di Istanbul entrata in vigore per la Svizzera nel 2018: il rapporto internazionale GREVIO attribuisce buone note alla Confederazione, ma sottolinea anche aspetti da migliorare, per esempio nella disponibilità di dati statistici (molti casi sfuggono), nella protezione dei minori e nel sostegno alle vittime nel contesto migratorio.