La canapa light si appresta ad approdare nelle aule penali. La vicenda riguarda un 22enne del Mendrisiotto che a Chiasso, la notte del 24 febbraio scorso, si rese protagonista di un incidente stradale (il giovane centrò un palo della luce all’uscita di una rotonda, e se ne andò a casa senza avvisare la polizia).
A verbale il conducente, noto in passato come consumatore di erba, dichiarò poi di avere abbandonato le vecchie abitudini, per passare appunto alla light. Spiegò che nei mesi precedenti aveva fumato all’incirca 150 grammi. Le analisi di laboratorio lo confermarono: risultarono positive alla cannabis, riscontrando al contempo l’assenza del principio psico-attivo.
Eppure il 27 aprile, nel suo decreto d’accusa il procuratore Antonio Perugini ha incluso anche, oltre ai reati legati alla circolazione, la guida in stato di inattitudine e la contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti.
La difesa, rappresentata da Giovanni Augugliaro, ha impugnato così la decisione. L’assunzione di canapa light – sostiene – non è punibile, e men che meno può quindi provocare un’inattitudine alla guida. La parola passerà ora al giudice della pretura penale.
Francesco Lepori