Si è conclusa la fase di mediazione sulla proposta di Contratto collettivo generalizzato di lavoro (CCL) per il settore della vendita in Ticino. Come previsto solo il sindacato Unia, contrariamente a OCST, SIT e SIC, si è dissociato e non l’ha firmato.
L'annuncio è stato dato martedì a Bellinzona dal consigliere di Stato Christian Vitta, presidente dell'ufficio cantonale di conciliazione che in questi mesi ha mediato le discussioni tra le parti sociali.
Il CCL è la "conditio sine qua non" per l'entrata in vigore della nuova legge sugli orari dei negozi, votata dal popolo lo scorso febbraio. Ora starà alle organizzazioni sindacali e dei commercianti riuscire a trovare il sostegno dei rispettivi affiliati, ottenendo quindi la ratifica da parte delle rispettive basi. In questo modo verrà raggiunto il quorum necessario per rendere il CCL obbligatorio. Il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia ha lanciato un invito a superare le divisioni.
RedMM/CSI
Dal Quotidiano:
CSI 18.00 del 21 giugno 2016 Il servizio di Amanda Pfaendler
RSI Info 21.06.2016, 19:59
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CSI delle 18.00 del 21 giugno 2016 Le considerazioni di Giangiorgio Gargantini responsabile settore vendita nel sindacato Unia.
RSI Info 21.06.2016, 20:10
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