Martedì è stata posata una prima pietra, o meglio, una prima tavola per lo skatepark di Mendrisio all’interno di una cerimonia che ha segnato l’inizio dei lavori della nuova area di svago per questa struttura - attesa ma anche contestata - che sarà fruibile dall’autunno del prossimo anno. Si tratta di un progetto articolato dal valore di 2,36 milioni di franchi.
Il sogno è iniziato più di 10 anni fa e, dopo un percorso quantomeno tortuoso, diventerà finalmente realtà grazie anche a una stretta collaborazione tra il Municipio e i ragazzi del Momò Skateboarding, i quali sono riusciti a convincere anche la popolazione in occasione del referendum del novembre 2023 dove la proposta è stata accolta con 3’089 voti a favore (il 58%) e 2’238 contrari.
“Devo dire che c’è l’aspetto positivo, nonostante si siano allungati i tempi”, ha riferito ai microfoni della RSI il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini. “Adesso c’è la convinzione di farlo sapendo anche che la cittadinanza ha detto un chiaro sì, rispettivamente perché non sarà soltanto lo skatepark che metteremo qua ma sarà comunque il riordino di un’area che è l’entrata di Mendrisio. Era una zona che prima non aveva una grande destinazione, o non era chiara dal punto di vista dell’estetica urbana. Adesso verrà sicuramente migliorata e questo è di sicuro a beneficio di tutto e di tutti”.
Come ribadito dallo stesso sindaco, lo spazio che nascerà dalle macerie dell’ex macello avrà come obiettivo anche quello di concludere l’ammodernamento della porta nord, dando una sfumatura di verde al centro di pronto intervento e unendo cosi estetica e utilità pubblica. “Come spazio residuo - ha spiegato al Quotidiano l’architetto Mario Botta - si trattava di dargli una nuova vocazione. Mi è sembrato giusto tenere tutta questa come area verde, ma anche di connotarla con una corona di 16 alberi marittimi come segno di attesa del Mediterraneo. Cioè, chi viene da Nord trova un segnale che è l’archetipo della mediterraneità”.
Il progetto di valorizzare quelli che sono dei resti urbani, degli spazi che oggi non hanno più un’identità, per la vicesindaca Francesca Luisoni è qualcosa che sta a cuore al Municipio, alla pianificazione del territorio. “Oggi avevamo un vuoto sull’area dell’ex macello - ha detto - e così andiamo a ridargli un’identità pur senza ricostruire un edificio in questa superficie”.