Il perito nominato dalla procura ha ricostruito la dinamica dell’incidente avvenuto il 12 luglio scorso a Caslano, dove uno scooterista italiano proveniente da Magliaso investì un bambino confederato di nove anni, che stava attraversando la strada assieme al fratello. L’impatto – si ricorderà – gli provocò ferite gravissime, tali da metterne in pericolo la vita.
Uno scontro evitabile? Sì, secondo l’esperto. Quando il bimbo mise piede sulla carreggiata – ha stabilito l’ingegner Massimo Dalessi – era impossibile accorgersi di lui. Un veicolo in senso opposto ostruiva infatti la visuale. Appena lo scorse il 28enne frenò, è vero, ma non riuscì a fermarsi in tempo. E questo a causa della sua velocità, compresa tra i 72 e i 74 chilometri orari. Rispettando il limite dei 50, viceversa, avrebbe potuto scongiurare l’incidente.
Il rapporto di Dalessi è giunto mercoledì alle parti, che ora dovranno decidere se chiedere o no delle delucidazioni. Al momento il giovane, difeso da Daniele Molteni, è accusato di lesioni colpose gravi e altri reati. Le indagini sono coordinate dal procuratore pubblico Arturo Garzoni, a cui spetterà il compito di trarre le debite conclusioni.
Francesco Lepori