L'utilizzo di definizioni come università, politecnico o accademia senza averne diritto a norma di legge ha portato la ISSEA (Politecnico di studi aziendali Università privata a distanza, questa la definizione in local.ch) di Agno, a rispondere oggi, giovedì, davanti al giudice della Pretura penale di Bellinzona di "abuso di titolo". Il processo si è giocato sul filo della giurisprudenza, concentrandosi su elementi quali la modifica del logo da "politecnico" a "polo tecnico".
Il punto principale del procedimento riguardava tuttavia la sede primaria, passata dal Ticino ai Grigioni e quindi a Zugo. In questo cantone, infatti, l’impiego delle definizioni in oggetto è consentito. Ad Agno è rimasta soltanto una succursale per la formazione continua. L’istituto si è opposto al decreto d’accusa che lo condannava al pagamento di 30'000 franchi, negando di aver mai utilizzato i termini incriminati.
Il procuratore Andrea Balerna ritiene invece che il trasferimento di sede e le modifiche dei loghi sono stati una tecnica per aggirare la legge e ha perciò aumentato a 40'000 franchi la richiesta di condanna, mentre la difesa si è battuta per l’assoluzione con formula piena. La sentenza è attesa per martedì prossimo.
CSI/DG
Dal Quotidiano:
Presunte università a processo
Il Quotidiano 14.07.2016, 21:30