Ticino e Grigioni

L'aeroporto? Non era chiuso

L'Ufficio dell'aviazione civile conferma: "L'elicottero caduto a Varese è decollato normalmente" da Agno

  • 22 novembre 2016, 16:49
  • 1 giugno 2023, 19:41
L'elicottero ha bandiera svizzera

L'elicottero ha bandiera svizzera

  • cnsa

L'aeroporto di Agno, sabato, non era chiuso. L'elicottero che si è poi schiantato vicino a Varese è dunque decollato normalmente per scelta del pilota, un 57enne valtellinese. La conferma arriva dall'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC) e pure dallo scalo, che precisa: "È vero, l'avvicinamento era vincolato alla visibilità data dalle condizioni meteo, ma noi siamo sempre rimasti aperti".

Non è tutto: numerosi sono gli interrogativi sulla persona ticinese a bordo l'apparecchio — un Agusta Westland 109 — poi schiantatosi sui monti tra Bisuschio e Arcisate, causando la morte di una 40enne (l'autopsia sarà eseguita il 25 novembre). L'imprenditore (nel frattempo operato e fuori pericolo, mentre un'indagine è stata aperta per il pilota italiano ancora sotto controllo), era già stato protagonista di un evento simile nel 2010, quando precipitò con un Agusta AW109 insieme ad altre tre persone sul passo del Bernina, sempre per cause legate al clima avverso. In quell’occasione il solo a riportare danni fisici fu lui.

Sempre la stessa persona, poi, aveva subito un altro procedimento per omicidio colposo per aver investito mortalmente, con il suo motoscafo in Sardegna, una 48enne statunitense che stava nuotando. Il fatto risale al 2005 e, dopo il proscioglimento in primo grado, l'imprenditore in appello fu condannato alla pari dello skipper.

Un pilota, non viene sottoposto a controlli e/o a sanzioni? Antonello Laveglia, portavoce dell'Ufficio federale dell'aviazione civile, ha confermato che la vita quotidiana e quella in volo in effetti hanno una correlazione, almeno in Svizzera. "Le autorità, a livello di Confederazione, devono notificarci qualsiasi a che potrebbe influire sul possesso di un brevetto da pilota. Poi valutiamo se prendere delle sanzioni o chiedere nuovi esami". È quanto dice l'articolo 100 (punto IV) della Legge federale sulla navigazione aerea:

Art. 100 IV. Obbligo di denuncia Tutte le autorità, sia di polizia sia giudiziarie, sono tenute a denunciare all'UFAC qualsiasi atto punibile che potrebbe provocare il ritiro di autorizzazioni, licenze e certificati nel senso dell'articolo 92.

I piloti, poi, sono sotto stretta osservazione: "Sì, sono previsti controlli medici e psicologici regolari per appurare l'idoneità, ma anche — per chi pilota elicotteri — esami annuali con prove pratiche (atterraggio, decollo) sostenuti da un ispettore e per ogni apparecchio di cui si ha la licenza, oltre a un numero minimo di ore di volo". Insomma, facendo un confronto con la patente dell'automobile, qui siamo in un campo decisamente più "severo".

Laveglia continua precisando che l'UFAC non raccoglie i piani di volo: "Questi documenti — che una volta erano cartacei, ma oggi sono compilati al computer — sono consegnati a Skyguide. Se qualcosa va storto (il piano di volo non viene "chiuso") entrano in azione i soccorsi. In caso di incidente nella Confederazione si attiva il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza che ci può contattatare per ottenere informazioni sul pilota e su velivoli coinvolti. Al termine dell'inchiesta, se dovessero emergere errori da parte del pilota, noi dell'UFAC possiamo revocare la licenza, obbligare a rifare formazione e esami oppure richiedere altre analisi mediche/psicologiche".

px

Per saperne di più:

Ti potrebbe interessare