"Il Ticino è ancora convinto" del sistema delle liste nere, "abbiamo fatto delle analisi in collaborazione con la SUPSI e funziona": a dirlo al Telegiornale è il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, interpellato a proposito del caso di un uomo di Coira, morto di AIDS perché gli era stato negato il trattamento in grado di salvargli la vita, visto che non pagava i premi di cassa malati. Il capo del Dipartimento sanità e socialità fa però un importante distinguo: il Cantone sospende soltanto gli assicurati, sono poco più di 3'000 su un totale di oltre 25'000 morosi, che non versano il dovuto pur essendo in grado di farlo.
Beltraminelli esclude inoltre che un caso come quello grigionese possa ripetersi in Ticino. In caso di necessità la sospensione viene revocata. Lo strumento delle liste nere, spiega, non serve solo a indurre a pagare, ma anche a evitare indebitamenti eccessivi.
Casse malati e liste nere
Telegiornale 02.05.2018, 20:00
Il sistema è comunque criticato anche dalle casse malati e quanto accaduto nei Grigioni non è una novità: in febbraio, l’Aargauer Zeitung aveva riferito di prestazioni rifiutate a partorienti e malati di tumore. "Già il mio predecessore aveva detto che così non andava", dice dal canto suo il consigliere federale Alain Berset, che rinvia però la palla nel campo dei cantoni. A ricorrere a questi elenchi sono in nove in Svizzera ma tre si apprestano a fare marcia indietro: Sciaffusa, Soletta e proprio i Grigioni, secondo i quali "la lista nera ha cambiato poco".
TG/pon