L’ex marito della donna trovata morta due anni fa in un appartamento di Bellinzona ha confessato di essere l’autore del gesto. L’ha stordita a mani nude stringendole il collo, poi le ha tagliato le vene per farlo sembrare un suicidio. E infatti il caso era ormai stato catalogato come un gesto estremo, fino alla dichiarazione spontanea del 48enne del Locarnese dello scorso maggio.
Il movente del delitto sarebbe finanziario. L’uomo, secondo nostre informazioni, sarebbe stato infatti oppresso dai debiti e tra i due c'erano forti discussioni sull'ammontare degli alimenti. La confessione sarebbe stata invece frutto dei sensi di colpa. L’ex marito soffriva pure di una forte depressione. Si sarebbe rivolto ad un prete, per poi costituirsi.
L’inchiesta è stata riaperta dopo l’ammissione ed è sfociata, due settimane fa, nell’arresto pure dell’attuale moglie del 48enne. Non si sa ancora in che modo sia coinvolta e quali reati le vengono contestati. Al momento non vi sono elementi che indichino che abbia partecipato materialmente al delitto. La donna, 39enne di origini straniere, si dichiara innocente.
CSI/Quot/sulma