Non è semplice la situazione per chi si sta muovendo in vista delle prossime elezioni comunali, rinviate al 18 aprile 2021 a causa della pandemia.
Fra circa tre mesi bisognerà inoltrare alle cancellerie le proposte di candidature. Le misure sanitarie in vigore limitano però le capacità elettorali dei candidati, che possono fissare comizi o presenziare a manifestazioni in maniera molto limitata.
C'è poi la questione finanziaria. Le sezioni e i singoli candidati hanno già speso dei soldi per la campagna 2020. Per far fronte a questa situazione, la sezione del PPD di Mendrisio ha proposto di mantenere lo stesso numero di lista nei vari comuni.
“Poter ricominciare con una base di materiale già fatto può essere d’aiuto”, spiega il presidente della sezione Davide Rossi. “Penso specialmente a un candidato giovane in consiglio comunale che non ha potuto distribuire i santini e i gadget realizzati per la campagna del 2021”.
"Reimpostare la campagna"
Per Gabriele De Lorenzi, presidente del PLR di Locarno, “l’idea è interessante”, anche se non permetterà un grande risparmio finanziario. “In ogni caso -continua De Lorenzi- la pandemia obbliga a reimpostare la campagna sia nella forma, sia nei contenuti”.
Dello stesso avviso è anche Henrik Bang, di Unità di sinistra a Bellinzona. “Personalmente reputo che non abbia senso, perché si tratterà di una nuova elezione, con candidati, programmi e scenari nuovi”.
Maruska Ortelli della Lega di Lugano si dice favorevole a un mantenimento del numero di lista, ma si esprime a titolo personale, poiché con il movimento una riflessione su questo e più in generale sulle elezioni avverrà durante questo mese.
A complicare ulteriormente le cose, il fatto che non tutti i candidati intendono ripresentarsi: chi perché ha cambiato domicilio, chi perché vuole concentrarsi sulla professione e chi ancora perché non più motivato.