Musica, cinema e spettacolo sono le sue grandi passioni. E quello a cui ha dato vita potrebbe essere tranquillamente il copione di un film. La pellicola l’ha girata in vari Paesi europei, dove prospettava investimenti a livello mondiale nei settori più disparati; dalla soia alle piattaforme petrolifere. Naturalmente dietro la promessa di lauti guadagni.
Lui è un cittadino austriaco sulla quarantina, con precedenti penali in patria, che risiedeva nel Canton Svitto. La polizia lo ha arrestato oltre San Gottardo, agli inizi di luglio, mentre si apprestava a rientrare in Svizzera da una trasferta.
Ora si trova alla Farera. Nei suoi confronti gli inquirenti ticinesi, coordinati dal procuratore pubblico Nicola Borga, ipotizzano i reati di truffa, appropriazione indebita e falsità in documenti.
L’intricata trama da ricostruire parla di un ricco investitore straniero, che lo scorso anno gli affidò circa due milioni e mezzo di franchi. Somma giuntagli in parte da una banca di Lugano. In barba agli accordi lui li avrebbe utilizzati a scopi personali: produzioni musicali, videoclip, Bentley e Ferrari.
Un secondo filone di indagine riguarda invece la vendita, per quasi un milione, di un aereo che non gli apparteneva. Al pari dell’altro danneggiato, anche l’acquirente del velivolo si è costituito accusatore privato.
L’imputato, difeso da Fabio Käppeli, è sostanzialmente reo confesso, e ha già espresso l’intenzione di restituire il maltolto. Pochi i fondi finora recuperati.