La cronaca: lo Shankra festival, raduno di musica psichedelica molto noto tra gli amanti del genere, sarebbe dovuto iniziare mercoledì pomeriggio ma il maltempo e una grossa colata di detriti all'interno del riale a Bogiasch a Lostallo, a trecento metri dal luogo della manifestazione, hanno però costretto a cambiare i piani, rimandando a oggi, giovedì, l'inizio della manifestazione. La RSI si è recata sul posto, per parlare con le persone in attesa che il festival inizi e con le autorità che tengono costantemente monitorata la situazione. Il reportage.
Rimbalzati. Come tutti coloro che tentavano l’entrata al festival. Dalle 21 di sera alle 9 di mattina nessuno può attraversare il ponte Novéna: solo i partecipanti minuti di braccialetto, solo a bordo dello shuttle. “Un ordine tassativo”, fortemente voluto per evitare tragici eventi, come quello che, in passato, aveva portato agli onori della cronaca il festival. Un giovane si era lanciato dal cavalcavia, nottetempo, perdendo la vita.
Arriviamo intorno alle 2 due di notte a Grono. Prima fermata al bunker comunale, spazio adibito per accogliere i festanti, bagnati e infreddoliti dal violento temporale che ha imperversato sulla zona. Ci accoglie uno scenario tranquillo. Due giovani fumano una sigaretta prima di andare a dormire. Li seguiamo dentro: nel rifugio alberga la quiete. A differenza dell’entrata, ancora piena d’acqua, l’interno è asciutto. La ventilazione circola, le luci accolgono i nuovi arrivati negli spazi comuni e le porte, socchiuse, costudiscono il sonno dei pochi che vi dormono.
Immagini da Lostallo
Ci confrontiamo con le guardie fuori. Rilassati, arrivano per il cambio guardia. “Staremo qui fino alle 12, poi arriveranno gli altri; controlliamo che la zona sia tranquilla, che tutto vada bene”. “A Lostallo la situazione è sotto controllo, la protezione civile ha monitorato la frana e ha fatto sgomberare la zona colpita”. Ma è sicuro? Quanto dista la zona? “Molto, parecchio più indietro dei palchi”, ci raccontano. “Alcuni partecipanti si erano accampati”. Niente di nuovo: un festival, c’è chi vuole più musica, chi più natura.
Lasciamo la guardia alle proprie mansioni e raggiungiamo l’epicentro della festa, Lostallo. Un ristorante è ancora aperto. Incontriamo alcuni svizzeri tedeschi. “La palestra per dormire è qui dietro” indicano con la mano, “oltre c’è il festival, ma è tutto bloccato, non si può entrare a piedi”.
Alla palestra ci dà il benvenuto una guardia. Conferma il resoconto dei colleghi appena incontrati e, oltre una vetrata, ci mostra “una ventina di ragazzi, 25”. Dormono, la situazione è tranquilla, nella palestra le luci sono spente e i giovani sono disposti ordinatamente. Chiediamo di più, vorremmo entrare al festival. “Non si può, e trovereste solo fango, fin qui” e con la mano fa un segno appena sotto il ginocchio. “Provate”, ci indica la strada e noi la seguiamo. Ripercorriamo la cantonale e svoltiamo all’entrata cercata.
La frana a Lostallo
“Non si può entrare: dalle nove e un quarto di sera alle nove e un quarto del mattino l’accesso è permesso solo sullo shuttle”. È la regola, si vogliono evitare incidenti. Chi vuole uscire o entrare può farlo: basta avere il braccialetto, basta montare sullo shuttle, l’unico mezzo che, di notte, può attraversare il ponte. Ed è vero, i bus fanno spola e battano la cantonale tra i vari rifugi. Un giovane tornava verso il festival, cercando la sua tenda, “una piscina”, e, preso il bus, ha continuato la sua ricerca.
Siamo giornalisti, vogliamo vedere la situazione, niente scandali. Non si può, la regola vale per tutti, nessuna eccezione. Non insistiamo, e come ci hanno detto, tutto è rimandato alle nove e quindici. Tutto è rimandato a quell’ora. Decine di persone fuori e tante altre o forse di più dentro. Ma alle 9:15. Che ci sarà mai se non un altro possibile temporale?
Il lasciapassare per il festival