Il Locarno Film Festival ha rialzato il sipario dopo un anno - il 2020 - con un'edizione speciale causa pandemia. L'evento, tra i più importanti a livello nazionale, non attira solo molti turisti e appassionati di cinema, ma ha un'eco mondiale grazie "al forte livello mediatico che ha a livello internazionale", spiega Giada Peter, Head of Communication del Festival, ai microfoni della RSI.
L'evento richiama ogni anno circa 900 giornalisti, molti dei quali stranieri, che quest'anno nonostante le difficoltà del Covid, hanno partecipato con molto entusiasmo: "Abbiamo notato una leggera diminuzione di giornalisti che arrivano dal Sud America, dall'Asia, questi Paesi in cui è ancora difficile viaggiare data la situazione pandemica", continua Peter.
Rispetto al 2019, nella 74esima edizione, il numero degli accreditati al Festival ha avuto un calo di circa il 10%, portando il totale dei partecipanti a 700. Di questi, un centinaio, vivono l'evento in versione online. Gli organizzatori hanno infatti creato una piattaforma in cui i giornalisti possono vedere le proiezioni, partecipare alle conferenze stampa e effettuare interviste senza spostarsi dal loro Paese.
A fare da apripista all'online è stata l'edizione del 2020, dove gli spettatori si sono ritrovati sulla grande piazza del web a guardare i film: "Un anno impensabile, un'edizione imprevedibile", era stata definita dagli organizzatori.
"Il Festival di Locarno è sicuramente uno degli eventi più importanti a livello internazionale, in Italia il pubblico associa la città di Locarno al cinema", racconta Silvia Nugara, freelance italiana. A lei si aggiunge il racconto di Emanuela Riddington, freelance britannica, che per il quinto anno consecutivo è tornata in Piazza Grande: "La BAFTA (British Academy Film Awards) è ovviamente interessata al circuito di Locarno e della Svizzera italiana".