È un preventivo 2024 costruito su un terreno scivoloso quello approvato giovedì dalla Città di Lugano, la cui gestione del prossimo anno dovrebbe chiudersi con un disavanzo di 8,9 milioni di franchi. Nell’elaborazioni del documento sono state tenute in considerazione soprattutto le crescenti spese energetiche, l’attuale inflazione e l’incremento dei tassi d’interesse.
Il linea di principio l’esecutivo afferma di aver lavorato per “mantenere la neutralità del costo della vita”. La massa salariale è stata adeguata a un carovita del 2%, ma altre importanti misure hanno permesso di contenere in 1,4 milioni l’incremento dei costi per il personale. Le spese correnti sono previste in 488 milioni, mentre le entrate correnti sono stimate in 222,2 milioni di franchi. Da qui il fabbisogno da coprire mediante imposte che è pari a 265,9 milioni di franchi. Con il moltiplicatore al 77% il gettito previsto è di 257 milioni.
Il Municipio sottolinea inoltre che il preventivo 2024 non ha beneficiato del ricavo straordinario di 14,1 milioni derivante dalla rettifica dei valori dei beni soggetti ai contributi LALIA, che è stato incluso nel preventivo 2023.
Infine l’esecutivo evidenzia due altre variabili che potrebbero avere un impatto sul fabbisogno finanziario della Città. Il preventivo non tiene infatti conto delle “possibili influenze negative sul gettito fiscale” derivanti dalle misure di risparmio presentate dal Consiglio di Stato, attualmente in fase di discussione (l’onere per i Comuni è di circa 25 milioni di franchi); ulteriore incognita è quella del finanziamento straordinario della cassa pensioni dello Stato (con un onere a carico dei Comuni datori di lavoro di circa 6 milioni). L’iter legislativo in corso per entrambe le misure non ha permesso al Municipio di quantificarle.
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