Meno donazioni in Ticino, ma nel 2024 tutte le richieste di sangue sono state esaudite. È quanto emerge dal bilancio del Servizio trasfusionale della Svizzera italiana che nell’anno appena trascorso ha registrato un’ulteriore decrescita del numero di donazioni, in linea con quanto già osservato a partire dal 2020.
“Questo è un trend a livello nazionale e internazionale - commenta ai microfoni del Quotidiano della RSI Mauro Borri, direttore operativo trasfusione CRS Svizzera italiana -. Si trasfonde meno, meglio e quando è necessario. Per cui siamo riusciti a far fronte alle richieste del Cantone”.
L'evoluzione delle donazioni di sangue nella Svizzera italiana
Un trend decrescente da imputare a una maggiore efficienza nei mezzi e non a una disaffezione da parte dei donatori. “I nostri donatori sono sempre molto disponibili, ma - sottolinea Borri - richiedendo meno concentrati di eritrociti (globuli rossi, ndr), noi siamo tenuti a raccoglierne anche meno per evitare che i prodotti scadano. Comunque è sempre molto importante avere questi donatori, perché poi le richieste non sono sempre regolari. In alcuni momenti ce ne sono di più, in altri dobbiamo frenare”.
Per sapere qual è il momento giusto per donare si può consultare il barometro nel sito donatori.ch. Uno strumento che mostra in tempo reale la necessità dei diversi gruppi sanguigni.
I donatori sono ora trattati tutti allo stesso modo
Il 2024 è stato anche il primo anno di equiparazione dei requisiti per donatori omo ed eterosessuali. Complice la diminuzione dell’incidenza di HIV registrata nel corso degli anni. “Grazie a diversi studi internazionali - spiega Stefano Fontana, direttore medico trasfusione CRS Svizzera italiana -, si è visto che il rischio legato a questa categoria di persone, a questo tipo di comportamento, è comunque estremamente basso. Quindi anche in Svizzera ci siamo mossi. Dopo un’analisi di tutta la letteratura e dei nostri dati abbiamo fatto questa proposta che è poi stata finalmente accettata dalle autorità. Il 1° novembre 2023, con nostra grande soddisfazione, siamo riusciti a cambiare le regole”.
Una svolta che non cambia le carte in tavola in merito al numero di donazioni. “In base alle statistiche che avevamo prima, l’impatto è probabilmente minimo. Penso sia più la soddisfazione legata al principio di poter trattare tutti allo stesso modo, che non una questione legata alla quantità di donatori”.
Chiuso il capitolo 2024, lo sguardo volge verso le sfide del nuovo anno.