Ticino e Grigioni

Militi ticinesi, eco mondiale

L’uso di droghe tra i soldati schierati al WEF suscita perplessità internazionali

  • 23 gennaio 2016, 12:15
  • 7 giugno 2023, 16:51
Un soldato schierato fuori dal Centro congressi

Un soldato schierato fuori dal Centro congressi

  • Keystone

La denuncia e l’allontanamento di una dozzina dei 600 militi ticinesi schierati per la sicurezza del WEF in corso a Davos fino a oggi, sabato, ha avuto ampia eco sulla stampa internazionale. La notizia dei soldati svizzeri positivi a canapa e cocaina, così come il caso dello sparo, è stata ripresa dai media di mezzo mondo perplessi di fronte a quanto emerso in occasione del tradizionale appuntamento grigionese che riunisce la politica e la finanza internazionale.

Rilanciata dalle agenzie, la questione (confermata dai controlli della polizia militare al rientro lo scorso weekend) ha trovato spazio sui media britannici (con BBC e Guardian in testa) ma pure su portali d’informazione in Italia, Germania, Francia, Belgio e nel mondo arabo.

I vertici dell’esercito hanno subito parlato di alcune mele marce. Una valutazione condivisa anche dall’ex capo del Dipartimento Ueli Maurer che a Davos ha affermato: “Qui avete 5'000 persone che fanno il loro dovere. Poi ce ne sono 5 o 10 che trasgrediscono e fanno un gran clamore. Ma ripeto nell'esercito si evidenziano anche gli aspetti negativi della società. Purtroppo è così”.

Diem


00:36

RG 12.30 del 23.01.16: le considerazioni di Ueli Maurer sulla vicenda

RSI Info 23.01.2016, 14:29

Il nostro dossier: Occhi puntati su Davos

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