Ticino e Grigioni

Nessuna scemata responsabilità

L’ex-monitore del Mendrisiotto, accusato di abusi su sette ragazzine, era capace di intendere e volere

  • 26 febbraio 2017, 18:34
  • Ieri, 06:38
Verso il processo

Verso il processo

  • ©Ti-Press

È giunta ormai alle battute finali l’inchiesta sull’ex-monitore del Mendrisiotto in carcere dall’autunno del 2015 per gli abusi che avrebbe compiuto ai danni di sette ragazzine. Nei giorni scorsi la procuratrice capo Chiara Borelli ha effettuato gli interrogatori finali. Ora non resta quindi che attendere il rinvio a giudizio.

La perizia psichiatrica – si è appreso sempre oggi, domenica - non ha ravvisato alcuna scemata responsabilità. Per tutti i reati imputatigli il 39enne va considerato cioè completamente capace di intendere e volere. L’esperto, il dottor Alberto Bonzano, si è espresso anche sul rischio di recidiva, che ha definito di grado elevato. Ora come ora l’uomo (parzialmente reo-confesso) potrebbe insomma ripetere quanto fatto in passato, a partire dai primi anni Duemila.

Alcune vittime – ricordiamo - vennero scelte a caso. Le aggredì per strada, a volto coperto, dopo essersi appostato sul ciglio. Fu proprio uno di questi episodi che a distanza di tempo, grazie al dna, portò al suo arresto. Dai successivi accertamenti emersero i soprusi commessi in palestra, come allenatore di due società sportive della regione.

Francesco Lepori

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