Nessun salario minimo di 4'000 franchi per tutti i contratti normali di lavoro*. Il Parlamento ticinese ha bocciato martedì una mozione in tal senso promossa dal Partito Socialista.
Saverio Lurati (PS), firmatario dell’atto parlamentare, è stato chiaro: “Bisogna intervenire affinché si paghino salari dignitosi, per evitare l’esplosione delle prestazioni sociali”.
Gli esponenti del centrodestra hanno però sottolineato come in economia debba prevale la libertà contrattuale, affermando che l’imposizione di soglie salariali minime rischia di compromettere la competitività del Ticino e quindi di rivelarsi controproducente.
Il Gran Consiglio ha quindi approvato (51 sì, 24 no e 1 astenuto) il rapporto di maggioranza, che proponeva di bocciare la mozione, chiedendo nel contempo al Governo di attivarsi per tradurre rapidamente in realtà l’iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino”, approvata in votazione popolare lo scorso giugno e con la quale si mira ad ancorare alla Costituzione il principio di un salario dignitoso.
ludoC
* I contratti normali di lavoro (CNL) vengono emanati dal Consiglio di Stato, su indicazione della Commissione tripartita, in quei settori in cui non esiste un contratto collettivo di lavoro e dove si riscontrano offerte ripetute e abusive di salari inferiori a quelli usuali.
Quotidiano del 22.09.2015: La seduta del Gran Consiglio
CSI 18.00 del 22.09.2015 Il servizio di Michele Rauch
RSI Info 22.09.2015, 19:57
Contenuto audio