Ticino e Grigioni

"Non ho ucciso nessuno"

La 16enne ticinese si difende dall'accusa di omicidio per il grave fatto di sangue avvenuto vicino a Bergamo

  • 04.06.2015, 19:12
  • 07.06.2023, 09:21
La minorenne è indagata, insieme all'amante, per l'assassinio della moglie handicappata di quest'ultimo

La minorenne è indagata, insieme all'amante, per l'assassinio della moglie handicappata di quest'ultimo

Nega di aver partecipato materialmente all'accoltellamento della 19enne, anche se per l'omicidio è stato accertato l'utilizzo di due coltelli, la 16enne finita in carcere, insieme all'amante marocchino 25enne, per l'omicidio della moglie di quest'ultimo, una 19enne della stessa nazionalità del marito, handicappata dalla nascita. L'omicidio è avvenuto martedì ad Albino, vicino a Bergamo. La minorenne è nata e ha frequentato le scuole dell'obbligo nel cantone e, da qualche mese, si era allontanata da casa per andare in Italia.

Per rispetto della legge sulla tutela dei minori non è possibile fornire elementi che permettano l'identificazione della 16enne. Si può solo rivelare che la ragazza del Sopraceneri viveva una situazione familiare problematica (madre affetta da disturbi psichici e padre separato e assente), e che ha abbandonato la quarta media. Nella Penisola c'è arrivata seguendo il 25enne. I tre, secondo le prime ricostruzioni, vivevano da una settimana sotto la stessa tenda, accampati sul greto del fiume Serio, ad Albino. La convivenza, anche per il fatto che la 16enne è incinta dell'uomo, deve aver alimentato un'insofferenza, culminata con l’omicidio della 19enne avvenuto pochi minuti dopo le 22,30 di martedì.

La vittima, colpita con 24 coltellate sulla pista ciclopedonale che costeggia il fiume, è spirata davanti agli occhi di 4 giovani i quali, dopo averla incontrata sanguinante, hanno avvisato i carabinieri. La giovane donna, prima di morire, era però riuscita a indicare il suo aggressore, avvicinatosi ai giovani fingendosi un soccorritore, per poi darsi alla fuga.

La sedicenne è stata rintracciata attorno alle due, nascosta nella boscaglia poco distante dal luogo dell'omicidio; il marocchino alle 4,10, all'interno di un magazzino distante circa due chilometri. I due ora sono in carcere, con l'accusa di omicidio volontario in concorso. Sono già stati interrogati dagli inquirenti sul movente del delitto. I rilievi della scientifica serviranno a chiarire se pure lei ha impugnato una delle armi da taglio. In Italia, se riconosciuta colpevole, la minorene rischia dai 14 ai 18 anni di carcere.

Darco De Grussa/M.Ang.

Dal Quotidiano:

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare