Nonostante le avversità del tempo, sono stati numerosi anche quest'anno i fedeli e i semplici curiosi, che hanno voluto prendere parte alla tradizionale Messa sul Passo del San Gottardo del 1° d'agosto. Una tradizione che si rinnova dal 2000, nel cuore della Svizzera.
Un momento della messa sul San Gottardo
"L'essere umano non è fatto per vivere isolato, separato dagli altri e chiuso nel proprio mondo. Certo, le tracce negative e le ferite lasciate nel nostro cuore dalle delusioni, dai fallimenti e da tutte le disgrazie che capitano nella vita, possono a volte bloccarci, indurirci, ripiegarci su noi stessi", ha ricordato, il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri.
"Eppure, quando arriva una ricorrenza come quella di oggi, con un po' di onestà e di coraggio, scopriamo di avere nel profondo un insopprimibile fame di comunione, una sete di incontri veri, un'aspirazione radicale a essere in relazione, ad amare ed essere amati o, perlomeno, a essere accolti, rispettati, stimati. Ci rendiamo conto che l'essenza dell'umano è un desiderio che ci fa aprire all'altro, ce lo fa aspettare e desiderare", ha aggiunto.
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