Una pena sospesa non superiore ai 18 mesi: è quanto ha chiesto mercoledì il difensore della madre affidataria, a processo da martedì, accusata insieme al marito di maltrattamenti e soprusi, fisici e psicologici, nei confronti di una bambina che avevano in cura fra il 2010 e il 2013. Il legale del marito ha invece chiesto una pena congrua, ma comunque inferiore ai due anni chiesti dall'accusa.
Alla sbarra, insieme alla coppia, sono finiti anche il tutore e l'assistente sociale dell'Ufficio dell'aiuto e della protezione, che seguivano il caso e si proclamano innocenti dall'accusa di favoreggiamento. Gli avvocati di questi ultimi hanno chiesto il proscioglimento dalle accuse, secondo loro "i due genitori affidatari sarebbero dei calcolatori e dei dissimulatori" ed è per questo, in sostanza, che i due operatori non si sarebbero accorti di quello che succedeva alla bambina.
La sentenza è attesa per giovedì.
CSI/Darco Degrussa/M. Ang.