Respinge le accuse di omicidio volontario il medico anestesista arrestato insieme all’amante infermiera, anche lei impiegata all’ospedale di Saronno, per una serie di morti sospette in corsia. Durante l'interrogatorio di garanzia, oggi (venerdì), l'uomo ha dichiarato che somministrava farmaci per “alleviare le sofferenze”. La donna si è invece avvalsa della facoltà di non rispondere.
I due sono finiti in manette perché sospettati di aver provocato il decesso, fra il 2012 e il 2013, di quattro anziani in ospedale e del marito di lei, fuori dal nosocomio. In tutti i casi avrebbero somministrato cocktail letali di sedativi e anestetici, contenenti dosi di morfina che i consulenti hanno accertato essere 10 volte superiori al consentito. In un’intercettazione il medico si definì “l’angelo della morte”.
Nel frattempo sono emerse altre morti misteriose, ma nella cerchia famigliare della donna. Non è dunque escluso che le indagini dei carabinieri possano ampliarsi. Altri fra dipendenti e quadri dell'azienda sanitaria sono finiti, a vario titolo, sotto indagine a piede libero.
ANSA/ludoC