Il 10 settembre scorso aveva tentato di rapinare assieme a dei complici la gioielleria Charly Zenger di Ascona, in questi anni più volte finita nel mirino di malviventi. Per rispondere dei fatti, in tribunale a Lugano è comparso oggi un 29enne lituano, accusato di tentata rapina. L'uomo è stato condannato a due anni di carcere da scontare.
Secondo quanto ricostruito nell'atto d'accusa della Procuratrice pubblica Valentina Tuoni, il colpo era stato pianificato da una banda dove ognuno aveva ruoli ben definiti. L'imputato, con numerosi precedenti (anche specifici) e alle spalle in tutto oltre 8 anni di vita trascorsi in carcere, era stato assoldato in Lituania poco dopo essere uscito di prigione. Era uno degli esecutori materiali: con lui anche due minorenni, mentre altre tre persone - quelle che davano gli ordini - sono latitanti.
Quel giorno è entrato nel negozio armato di pistola giocattolo e spray al pepe insieme a un complice. Il terzo avrebbe dovuto raggiungerli con le corde per legare le venditrici. Ma la pronta reazione delle due donne - riuscite far uscire i due rapinatori e a dare l'allarme - ha mandato in fumo il piano. L'imputato ha dichiarato di non avere avuto alcuna intenzione di commettere una rapina, punto, quello della volontà soggettiva, su cui ha fatto leva anche il difensore Andrea Ronchetti: "Era una semplice pedina nelle mani della criminalità organizzata" ha detto chiedendo l'esenzione da pena per l'imputato. La Corte non ha però creduto al 29enne. "L'imputato - ha concluso la giudice Rosa Item - era consapevole sin dall'inizio di essere stato assoldato per commettere una rapina". Da qui la condanna a due anni, come richiesto dalla pubblica accusa.
Romina Lara
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