Una prima ticinese: il drone bagnino. È stato testato venerdì al lido di Brissago dove, per vedere all’opera il velivolo, è stato simulato un annegamento.
Il salvataggio tuttavia non è andato subito per il verso giusto, con il fallimento dei primi tentativi. Le cause sono state diverse l'assalto di un gabbiano, la presenza del vento, ma soprattutto le interferenze dovute dal terreno.
“Qui a Brissago abbiamo tanto granito e tanto ferro sotto i nostri piedi e in questo caso abbiamo riscontrato qualche problema di interferenza” ha spiegato Christian Righinetti, pilota e istruttore DroneAir. “Qualcosina dobbiamo metterla a posto”.
Concretamente, la nuova modalità di soccorso prevede l'impiego di due droni: uno, per identificare e monitorare il bagnante, rimarrà fisso in alto; l'altro, pensato invece per l'azione, si lancerà al salvataggio gettando alla persona in difficoltà un salvagente.
I droni non sostituiranno il bagnino, ma lo affiancheranno. Individuata una situazione di pericolo, un soccorritore mette in moto i droni. Un altro invece soccorre il malcapitato, che nel frattempo avrà già ricevuto un galleggiante.
“Con il drone si può essere molto più veloci del bagnino; è molto più tempestivo”, sostiene l’istruttore, aggiungendo che il “progetto può essere utile anche per Acque Sicure e noi vogliamo contribuire con questo mezzo di primo intervento”.
Tecnologia e modalità di soccorso dovranno essere ancora perfezionate, ma certamente rappresentano una nuova possibilità di intervento nelle situazioni di pericolo in acqua.