Ottant’anni sulle ali

Da spartano campo d’aviazione inaugurato alla vigilia della Seconda Guerra mondiale nella campagna del Vedeggio ad aeroporto di valenza regionale alla ricerca di rilancio. Nel mezzo 80 anni di storia fatti di decolli e atterraggi, partenze ed arrivi, gioie, speranze. Ma anche tristezza e dolore. Tristezza e dolore che hanno accompagnato l’aerodromo di Agno fin dalla sua inaugurazione il 27 agosto 1938, il giorno della festa ma anche del tragico schianto di quattro dei cinque Fokker CV-E della compagnia aviatoria 10, la cosiddetta squadriglia ticinese, precipitata nella Muotathal, sulla via che da Dübendorf doveva portarla in Ticino per partecipare al raduno inaugurale del nuovo aerodromo. Sei dei dieci aviatori morirono sul colpo: Carlo Bonetti, Federico Del Grande, Sven Mumenthaler, Gino Romegialli, Hans Schlegel e Oskar Stäuble. Il 7 settembre all’ospedale di Einsiedeln morì anche il comandante, il capitano Decio Bacilieri, rimasto gravemente ferito nell’incidente provocato dalla nebbia alla pari di Hugo Sommerhalder.

Allora ad aspettare gli eroi dei cieli ticinesi all’atterraggio ad Agno, tra i tanti ticinesi riuniti al campo d’aviazione, c’era anche la madrina della cerimonia: Tity Kessel che lunedì 27 agosto 2018, 80 anni dopo, è stata protagonista anche della serata organizzata per sottolineare l’anniversario. “Doveva essere una grande festa; tutto era stato organizzato per bene e per la sera erano previste la cena e il ballo. Nessuno si aspettava una tragedia simile”, ricorda oggi, l’allora 18enne che alcuni anni dopo sarebbe diventata la prima donna pilota del Ticino.