Ticino e Grigioni

PLRT: uno, due o tre candidati?

Domani il partito ticinese scioglierà le riserve; nell’attesa abbiano interpellato tre nomi di spicco del partito: Fulvio Pelli, Pier Felice Barchi e Gabriele Gendotti

  • 10 luglio 2017, 22:23
  • 23 novembre, 05:02
L'ufficializzazione avverrà domani

L'ufficializzazione avverrà domani

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Corsa al Consiglio federale dopo le dimissioni del liberale-radicale Didier Burkhalter: dal Ticino deve arrivare una candidatura unica o un ticket? E perché non addirittura tre candidature? Nell’attesa di conoscere su chi punterà il PLRT (l’ufficializzazione avverrà domani e la conferenza stampa sarà visibile in streaming su rsi.ch/news), le Cronache della Svizzera italiana hanno interpellato tre nomi di spicco del partito per chiarire quale dovrebbe essere la strategia su cui puntare.

“Solo uno: il più forte"

Un nome solo e che abbia le maggiori possibilità a Berna: Fulvio Pelli non è direttamente coinvolto nel processo di selezione, ma in quanto ex deputato ed ex presidente nazionale del PLR una certa esperienza in fatto di elezione del Governo federale ce l’ha e sconsiglia una doppia candidatura. “Si rischia che la candidatura ticinese più debole venga appoggiata durante i primi turni per eliminare quella più forte”, ci spiega, aggiungendo che “sappiamo tutti qual è il candidato che a Berna viene considerato il numero uno…”.

“Tre, affinché tutti possano scegliere”

Agli antipodi troviamo invece Pier Felice Barchi. Politico di lungo corso, con alle spalle tre legislature al Consiglio nazionale, sostiene che i tre nomi che stanno circolando – Ignazio Cassis, Laura Sadis e Christian Vitta – siano tutti validi e meritano quindi di essere portati avanti dal Partito liberale radicale ticinese: “Il comitato cantonale stesso, non soltanto l’ufficio presidenziale, deve presentare tre candidati: sarebbe un errore presentarsi a Berna con la sola candidatura di Cassis, perché presentando più candidati daremmo la possibilità a tutti i membri dell’Assembla federale di esprimere un’opinione fondata e ponderata”.

Secondo Barchi, insomma, bisogna fare in modo che a Berna si facciano conoscere tutti i papabili, anche perché a sinistra, ma non solo, la candidatura di Cassis non è vista di buon occhio, a causa degli stretti legami dell’attuale capogruppo liberale-radicale con gli assicuratori malattia.

“Dal Ticino due, poi sceglierà il partito nazionale”

Secondo Gabriele Gendotti l’ideale sarebbe presentare un solo nome a Berna. L’ex consigliere di Stato, tuttavia, non esclude l’idea del ticket: “A livello cantonale ci si può anche accordare su due candidati, ma non su tre; ma il partito a livello nazionale dovrà scegliere solo un ticinese. Io continuo a pensare che i romandi difficilmente rinunceranno ad avere un terzo rappresentante”.

CSI/Red.MM

Dal TG20:

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