È stato dipinto come il “super cafone della Ferrari Blu”, il protagonista di quello che parrebbe uno degli episodi più sgradevoli e odiosi rimbalzati e commentati dalla stampa e dal web.
L’imprenditore milanese accusato di aver parcheggiato la sua Ferrari coupé nel posto per disabili in Via MonteNapoleone, aver aggredito il padre di un giovane portatore di handicap, averlo insultato con tanto di uno sprezzante “Me ne frego” da tre anni abita a Lugano, nel quartiere di Besso.
Si presenta come "progettista di attrezzature da cantiere"
Quando si parla con lui, la sua cortesia pare fare a pugni con l’immagine, violenta e spaccona, che da cinque giorni viene commentata sui social. Semplice strategia difensiva? Chissà… In modo schietto Guido Malagutti si presenta: ci dice di essere un “progettista di attrezzature di cantiere” [a lui in Ticino sono intestate quattro società iscritte a registro di commercio] e spiega di “essere vittima di un massacro mediatico per una mezza infrazione”. Come, come? “La macchina non era posteggiata su un posto riservato ai disabili, spiega il 59enne, c’è una foto che lo dimostra! E non è neppure vero che ho malmenato il genitore con il pass. È stato lui a venirmi incontro caricando il pugno dietro di sé”. Allora lei ha reagito? “No, ho semplicemente proteso le braccia in avanti per proteggermi da una eventuale aggressione! Tutto quello che è stato scritto sinora sono accuse basate su una sola versione dei fatti”.
Quale sarebbe allora la “mezza infrazione”? Il legale del proprietario della FF Coupé, Angelo Maiello, ci spiega che “il musetto della vettura invadeva di 20 centimetri il posteggio dei disabili. Ma il mio assistito era a bordo, aspettava la moglie e la figlia per una commissione”. Insomma non voleva esserci nessuna prevaricazione. Vorremmo una prova della bontà delle affermazioni dell’imprenditore, ma l’avvocato Maiello spiega che il suo cliente e il padre col pass hanno sporto querela reciproca e le immagini delle videocamere presenti in Via MonteNapoleone sono già state acquisite dall’autorità giudiziaria. Ci sarebbero anche delle fotografie che discolperebbero il suo assistito, ma è già stata concordata un’intervista con “Striscia la notizia” in onda lunedì prossimo. Oggi nessuna immagine e nessun’altra dichiarazione.
Gli ingredienti per lo sdegno e la polemica c’erano tutti a partire dal luogo, Milano, quadrilatero della moda, poi un bolide di grossa cilindrata, la maleducazione tracotante, l’aggressività e lo sprezzo per una disabilità. Aggiungeteci il clamore di “Striscia la notizia”. Quello che aggiungiamo ora noi è la versione dell’ingegner Malagutti: una versione di parte, certo, una versione che mancava.
Massimiliano Herber