"Una persona che due volte all’anno prende la macchina per andare in vacanza non cambierà idea con una tassa di 30 franchi", sostiene il consigliere nazionale del PLR Alex Farinelli.
La proposta di introdurre un pedaggio a tariffa variabile, più cara in alcuni momenti caldi dell’anno, per ridurre le code sull’asse viario nord-sud, già accende il dibattito. Questo lunedì sarà inoltrata al Consiglio federale la mozione di tre consiglieri nazionali di Centro, PLR e Verdi liberali che chiedono una base legale per far pagare l’attraversamento delle gallerie del San Gottardo e del San Bernardino.
L’idea, che potrebbe raccogliere un consenso trasversale ai partiti, non convince, appunto, Farinelli, il quale, intervistato dalla RSI, parla di "un’alleanza svizzero-tedesca" e ricorda che "San Gottardo e San Bernardino sono la via più diretta tra il nord e il sud. Se la risposta al traffico eccessivo è una tassa aggiuntiva, beh, allora è la risposta sbagliata. Altri trafori, come il Fréjus o il Monte Bianco, dove c’è un pedaggio, hanno comunque un traffico elevato".
Accelera l'idea di un pedaggio al San Gottardo
Il Quotidiano 04.06.2023, 19:00
Va in senso inverso, invece, l’opinione del consigliere nazionale del PS Bruno Storni, secondo cui ,"questa mozione può aiutare a ridurre i congestionamenti al San Gottardo. Da qualche anno la Confederazione sta studiando la possibilità del “Mobility Pricing”, ossia il pagare in funzione del traffico".
"Se si tratta di trovare un nuovo modo di finanziamento delle infrastrutture, facendo pagare il traffico di transito, ci potrebbe stare", rilancia Farinelli: "Ma allora non in questa forma, si potrebbe pensare, ad esempio, ad un aumento della vignetta che per gli svizzeri venga computato sulla tassa di circolazione. Occorre trovare qualcosa che non penalizzi soprattutto il Canton Ticino, perché sarebbe l’unico caso di un pedaggio interno al territorio nazionale svizzero e i ticinesi si troverebbe a dover pagare una tariffa supplementare per essere collegati con il resto della Svizzera".
Il Ticino, secondo Storni, non verrebbe invece penalizzato: "Perché il vantaggio primario sarebbe quello di avere meno congestioni e meno code al San Gottardo. Per il pagamento abbiamo già visto che con il sistema “goccia a goccia” per i camion è stato possibile introdurre un’eccezione per i mezzi ticinesi. La mozione è solo una proposta che va sviluppata".
L’idea di un pedaggio ai due tunnel convince anche Massimo Mobiglia, granconsigliere dei Verdi liberali (come del PVL è la zurighese Corina Gredig, che assieme all’urano Simon Stadler del Centro e all’argoviese Matthias Jauslin del PLR ha firmato la mozione). "Questi sistemi sono stati introdotti in tutta Europa su ponti e su tunnel. Ci risulta che ci siano dei risultati positivi. Sono d’accordo che non si potrà togliere completamente il traffico di transito, ma ci potrebbe essere una diminuzione del 20-30%", afferma Mobiglia.
Sempre alla RSI, uno dei mozionanti, Simon Stadler, spiega la filosofia del deterrente: "Vogliamo un pedaggio dinamico. Se nei giorni di punta viaggiare costa di più, le persone pianificheranno diversamente i loro spostamenti, riducendo le code e i disagi per la popolazione".
La proposta è invece tabù per il consigliere nazionale argoviese dell’UDC Benjamin Giezendanner: "Non è applicabile. È anticostituzionale e inoltre dovremmo disdire l’accordo sui trasporti terrestri con l’Europa. Mi sembra un modo per spillare soldi agli automobilisti piuttosto che per trovare soluzioni".
Il pedaggio, come si vede, divide e coinvolge. La palla, anzi la coda, passa a Governo e Parlamento.
Traffico, proposto un pedaggio al Gottardo
Telegiornale 04.06.2023, 20:00