“Per un salario minimo sociale”: è il titolo dell'iniziativa popolare a cui ha dato luce verde il comitato del Partito socialista ticinese, riunito giovedì sera a Bellinzona. La raccolta firme partirà il 30 ottobre con un obiettivo ambizioso: raccogliere oltre 10'000 sottoscrizioni in 100 giorni.
“L’iniziativa si pone due obiettivi: togliere la deroga al salario minimo (quando viene firmato un CCL, ndr.) e aumentare il montante del salario minimo: 19 franchi non sono corrispettivi di un salario minimo sociale, che permetta di vivere in Canton Ticino; la nostra proposta va dai 21.50 ai 22 franchi, ovvero quasi 4'000 franchi al mese. Una salario con cui si riesce a vivere”, spiega ai nostri microfoni il copresidente del PS, Fabrizio Sirica.
Il comitato cantonale dei socialisti ha discusso anche della possibilità di lanciare un referendum contro il piano di risanamento delle finanze promosso dall’UDC e approvato (ma con un emendamento) dal Gran Consiglio, per pareggiare i conti del Cantone entro il 2025 riducendo le spese. Il referendum non verrà lanciato ma, è stato annunciato, si proporranno referendum puntuali sui tagli quando questi verranno messi in pratica.