"Non ho dati concreti sulla vicenda e non ci esprimiamo su situazioni che non conosciamo nel dettaglio. Abbiamo semplicemente ribadito la nostra disponibilità a collaborare e abbiamo sottolineato che la contrattazione privata è sancita dall'articolo costituzionale, per cui di per sé non ha nulla di illegale. È chiaro che non deve essere uno strumento per aggirare la legge che sarà applicata da dicembre. Ad oggi però io non posso giudicare se questa operazione sia legale o meno". A sostenerlo è il direttore della Camera di commercio del canton Ticino, Luca Albertoni, sollecitato sulla vicenda TiSin e salario minimo, dopo l'incontro di giovedì mattina tra il direttore del Dipartimento finanze economia Christian Vitta, i sindacati UNIA e OCST e le organizzazioni economiche AITI e la CC-TI.
"Pur avendo combattuto l'entrata in vigore di questa legge, perché eravamo contrari, a un certo punto è stata votata dal popolo e verrà applicata a dicembre, quindi va rispettata. Poi è chiaro che ci sono delle eccezioni possibili, volute per rafforzare il partenariato sociale, e queste non vanno stravolte: ci sono delle situazioni che permettono di derogare a quanto previsto dalla legge e questo è importante che rimanga perché si possano trovare delle soluzioni confacenti per determinati settori che dovessero essere più in difficoltà a mantenere immediatamente il livello di salario previsto dalla legge cantonale", aggiunge. Togliere questa eccezione "sarebbe sbagliato", precisa Albertoni.
Vertice padronale-sindacale sul caso Tisin
Il Quotidiano 23.09.2021, 21:00