Venerdì a Bellinzona è stata presentata la terza generazione dei piani d’agglomerato del canton Ticino. E' una pianificazione che prevede un investimento di circa 200 milioni di franchi, il 40% dei quali sussidiabili dalla Confederazione. I percorsi a mobilità lenta e le linee ferroviarie sono gli assi portanti del progetto per tutti e cinque i comprensori ticinesi e “consumeranno” il 71% degli importi investiti.
Si tratta in buona sostanza di una scelta che permette di migliorare la qualità della vita, del paesaggio e dell’ambiente, ma è pure legata a una diversa ripartizione dei fondi messi a disposizione da Berna, ossia i contributi finanziari per gli agglomerati, per le infrastrutture ferroviarie e per quelle stradali.
D’altro canto le grandi opere stanno già ridisegnando l’assetto del cantone e perciò lo sviluppo del territorio accompagna tale evoluzione. Con AlpTransit e, ancor più, con la galleria di base del Monte Ceneri, i centri saranno ridisegnati attorno alle stazioni e gli insediamenti in funzione del loro allacciamento alla rete dei trasporti pubblici. A corollario di tale concetto vi sono collegamenti ciclo-pedonali, verde pubblico e spazi per lo svago.
Finisce così l’epoca dei piani regionali dei trasporti dispendiosi, con bilanci costi-benefici non sempre ottimali e con possibili declassamenti di grandi opere - come è avvenuto nel Luganese - e d’incomprensioni tra comuni e autorità cantonali.
CSI/EnCa
Dal Quotidiano:
CSI 18.00 del 16.12.2016 - Il servizio di Furio Ghielmini
RSI Info 16.12.2016, 18:57
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