Pianificazione ospedaliera, fermi tutti. Il Tribunale amministrativo federale di San Gallo ha infatti accolto i ricorsi avanzati dalla Clinica Luganese Moncucco SA e dalla Clinica Santa Chiara SA sulla pianificazione ospedaliera approvata dal Parlamento ticinese il 15 dicembre 2015.
La pianificazione, frutto di un iter procedurale iniziato otto anni fa, era frutto appunto dell’impegno dei parlamentari cantonali che hanno proposto un rinnovato elenco degli istituti autorizzati a esercitare nel rispetto della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal). Il Dipartimento sanità e socialità (DSS) ha sottolineato venerdì in un comunicato che il "risultato raggiunto tendeva a consolidare l’offerta di cure stazionarie nel cantone e le peculiarità delle singole strutture", nell’ottica precisa di "operare una contenuta razionalizzazione dell’offerta e concentrazione delle prestazioni più specialistiche".
Contro il decreto legislativo entrato in vigore il 1° gennaio di tre anni fa, le due cliniche hanno interposto ricorso al Tribunale amministrativo federale. Le sentenze rese note venerdì permettono, secondo il DSS, "almeno in parte di chiarire aspetti procedurali, metodologie di analisi e limiti ammissibili negli interventi pianificatori" del cantone.
Il Tribunale amministrativo federale ha criticato "l’attribuzione preferenziale dei mandati agli ospedali pubblici", come pure l’opportunità data “agli istituti di adempiere ai requisiti richiesti per i singoli mandati” dopo un “congruo lasso di tempo”.
Le autorità cantonali, che prendono atto dei contenuti delle sentenze, rimarcano che "si adopererà per rivalutare il complesso iter procedurale e le relative competenze”, oltre a dare avvio rapidamente al “nuovo esercizio pianificatorio" secondo le indicazioni fissate dai giudici di San Gallo.
Pianificazione da rivedere
Il Quotidiano 01.03.2019, 20:00