La stagione venatoria in Ticino è iniziata oggi, domenica. Una cinquantina gli animali che solo stamani sono stati portati nei centri cantonali di notifica per i necessari controlli. Sono i cervi, i camosci, i caprioli e i cinghiali le prede dei 2'000 cacciatori nostrani, i quali utilizzano per la stragrande maggioranza munizioni in piombo.
Essenzialmente contenuto nei proiettili sparati durante le esercitazioni, anche le battute di caccia fanno la loro parte nella dispersione ogni anno nell’ambiente di circa 200 tonnellate di questo metallo altamente inquinante. Tant’è che cresce sempre più la pressione per trovare alternative per quanto riguarda la fabbricazione dei pallini.
“Dovremo in futuro dare risposte concrete, in altri paesi divieti in tal senso sono già stati introdotti”, ha spiegato alla RSI il presidente della federazione ticinese dei cacciatori, Fabio Regazzi.
“Le munizioni alternative in acciaio hanno però degli svantaggi – continua Regazzi – Hanno infatti un’efficacia, una mortalità del colpo, minore. La tecnologia però fa passi da gigante”.
E la possibilità di avvelenamento da piombo per chi mangia selvaggina esiste? Secondo l’ufficio federale di sicurezza alimentare e veterinaria i rischi sono pochi, ma è meglio evitare il consumo di questo tipo di carne da parte di bambini sotto i sette anni e nelle donne incinte o che allattano.
Il laboratorio veterinario cantonale, da parte sua, non ritiene necessario effettuare controlli su animali uccisi con proiettili di piombo. Uno degli accorgimenti degli stessi cacciatori, invece, è quello di asportare la parte dell’animale colpita dai pallettoni.
CSI/Red.MM
CSI 18.00 del 30/08/2015: il servizio di Luigi Frasa
RSI Info 30.08.2015, 20:32
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La caccia è aperta
Il Quotidiano 30.08.2015, 22:13