Ticino e Grigioni

Polizia più "seducente"

Luce verde dal Gran Consiglio ticinese alla modifica della legge sul corpo

  • 22 febbraio 2016, 16:15
  • 7 giugno 2023, 17:47
Lavori parlamentari nel vivo a Bellinzona

Lavori parlamentari nel vivo a Bellinzona

  • ©Ti-Press

La seduta di lunedì del Gran Consiglio ticinese è stata segnata, in apertura, dal giuramento e dal ritorno in aula di Claudia Crivelli Barella, già deputata in Parlamento fino alle elezioni cantonali dello scorso mese di aprile, subentrante di Sergio Savoia, che ha lasciato recentemente il Legislativo cantonale.

La polizia si adegua ai tempi

Uno tra i temi più interessanti che hanno segnato la seduta odierna è stata la modifica della legge sulla polizia, che prevede l'introduzione dell'assunzione degli ispettori per la polizia giudiziaria con concorso pubblico e della base legale per la delega di compiti di polizia a organi pubblici di sicurezza. Modifica che è stata approvata con 75 si, 0 no e 6 astenuti.

"Oggi si modificano norme che, di fatto, danno seguito ad alcune prassi già in corso", ha ricordato il consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi, che ha aggiunto: "ora possiamo inserire nei corpi anche persone che hanno un grado superiore di formazione, rispetto a coloro che si avvicinano alla scuola reclute. L'obiettivo di aumentare il livello delle persone che decidono di lavorare in polizia è ora possibile, è ora realtà".

"Uno dei rischi è che si crei un'accademizzazione della scuola e questo non è bene, poiché abbiamo bisogno di persone che lavorano sul terreno quotidianamente.", ha aggiunto il direttore del Dipartimento delle istituzioni.

"Coatto" è lecito

Tra i temi affrontati, segnaliamo pure la decisione di accogliere, con 65 voti contro tre e quattro astenuti, le conclusioni del rapporto della Commissione speciale aggregazione di Comuni contrarie all’iniziativa parlamentare generica da Aldo Pedroni (Lega) e Giancarlo Seitz (Lega) per cambiare il termine "Coatto", utilizzato sovente nell'ambito delle aggregazioni. Aggregazioni che quindi continueranno ad essere definite in questo modo poiché, ha ricordato dal canto suo il consigliere di Stato Norman Gobbi: “Tale termine è oramai diventato di uso comune e ben fa capire il tema del quale si sta trattando”.

bin

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