Quindici poliziotti della stradale di Como sono finiti nei guai perché coinvolti, a vario titolo, nella “sparizione”, dal 2009 al 2013, di 1’746 multe per eccesso di velocità comminate sulla A4 Milano-Venezia, in provincia di Bergamo.
Il Pubblico ministero Massimo Astori ha chiesto per loro il rinvio a giudizio per i reati che spaziano dal falso ideologico all’abuso d’ufficio, fino al peculato per il vicecomandante del corpo. Altri otto agenti sono stati ammessi al patteggiamento, per cui saranno giudicati in separata sede.
Secondo quanto emerge dall’inchiesta le contravvenzioni, invece di essere notificate ai diretti interessati, venivano “archiviate”, facendo figurare che degli automobilisti avevano inoltrato ricorso. Oltre 300 gli svizzeri, per lo più ticinesi, che hanno beneficiato del comportamento dei poliziotti, che per pigrizia "cancellavano" gli incarti, causando un danno alle casse pubbliche di oltre mezzo milione di euro.
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