Ticino e Grigioni

Polveri fini "complici" del COVID-19

Lo suggerisce uno studio condotto da ricercatori ginevrini e zurighesi. L'esempio arriva dal Ticino

  • 24 novembre 2020, 17:30
  • 22 novembre, 18:06
Un periodo di elevato inquinamento ha coinciso con l'esplosione delle ospedalizzazioni

Un periodo di elevato inquinamento ha coinciso con l'esplosione delle ospedalizzazioni

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Di: ATS/pon 

Una forte concentrazione di polveri fini nell'aria è un fattore aggravante del COVID-19, con effetti sulla trasmissione e sulla gravità della malattia, secondo quanto suggeriscono gli studi di ricercatori dell'Università di Ginevra e del Politecnico federale di Zurigo.

Si sa ormai che il coronavirus circolava in Europa già a fine 2019. Il netto aumento della mortalità è stato osservato però solo in primavera. Qui entra in gioco il Ticino, dove l'inquinamento da polveri fini è cresciuto dopo un periodo di foschia sul Piano di Magadino e nel Sottoceneri, a fine febbraio. In seguito si è assistito a un'esplosione delle ospedalizzazioni per coronavirus, sottolinea la ricerca, pur precisando che in concomitanza si svolgeva il carnevale, che ha facilitato la propagazione.

02:14

La relazione tra coronavirus e inquinamento

Telegiornale 08.04.2020, 14:30

Non si esclude quindi che il coronavirus sia trasportato (anche) dalle polveri fini. Uno studio italiano aveva già scoperto l'RNA del virus su queste particelle. Esperti delle università di Aarhus e Siena avevano inoltre sottolineato una correlazione fra mortalità per COVID-19 e inquinamento.

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