Scoperta eccezionale sul Monte San Giorgio. Gli scavi scientifici condotti dal Museo cantonale di storia naturale hanno permesso di portare alla luce un reperto fossile appartenente a un organismo sinora sconosciuto alla scienza, risalente a circa 240 milioni di anni fa.
Si tratta di un crostaceo decapode, un piccolo gambero lungo un paio di centimetri. Al nuovo fossile - studiato da Rudolf Stockar in collaborazione con Alessandro Garassino, specialista presso il Dipartimento di Paleontologia degli Invertebrati del Museo di storia naturale di Milano – è stato dato il nome di Meridecaris ladinica, dove Meridecaris allude al villaggio di Meride e significa “gambero di Meride” mentre ladinica si riferisce all’età del fossile.
Il rinvenimento di un gambero “reptante” (come gli attuali astici e scampi) è eccezionale per il giacimento del Monte San Giorgio, noto soprattutto per i rettili e i pesci fossili ed è anche di assoluta rilevanza mondiale, poiché rappresenta il primo rinvenimento nel Triassico Medio europeo di un esemplare della famiglia Clytiopsidae, nota solo nella Provincia dello Yunnan in Cina ed estintasi nel Triassico Superiore (ca. 230 milioni di anni fa).
Il materiale fossile (pesci, molluschi, crostacei e alcuni vegetali) portato alla luce con Meridecaris rappresenta in molti casi specie sinora sconosciute, che permetteranno di aggiungere nuove informazioni sul giacimento del Monte San Giorgio e sugli organismi del periodo Triassico.
RED.MM
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Il servizio di Matteo Martelli
RSI Info 13.01.2014, 13:48
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