Anche i Grigioni saranno toccati dalla nuova - l’ennesima - ristrutturazione della Posta. L’ex regia federale, come annunciato in maggio, intende chiudere 170 filiali sparse in tutta la Svizzera per trasformarle in agenzie postali gestite da terzi o in offerte senza presenza allo sportello.
Poche e frammentarie le informazioni sinora trapelate sui piani di chiusura. Dopo che dai 55 uffici postali presenti in terra retica nel 2017 si è passati agli attuali 31, ancora non si sa quanto in basso scenderà l’asticella nei prossimi 3-4 anni. Quel che è certo è che la Posta ha preso contatto nelle ultime settimane coi Comuni nei quali intende chiudere le filiali gestite in proprio. E tra queste località figura Mesocco, al cui municipio la Posta ha chiesto un incontro per illustrare le proprie intenzioni.
Uno scritto in cui - conferma il sindaco Mattia Ciocco - il Gigante giallo ha anticipato che “il nostro ufficio postale di Mesocco nei prossimi anni viene modificato. In che forma, in che modo ancora non sappiamo”. E in alta Mesolcina la prospettiva di un ridimensionamento fa alzare sin d’ora le barricate.
“Se la direzione è di andare a chiuderlo o sostituirlo con un’agenzia o qualcosa di simile, noi ci opponiamo per svariati motivi. – precisa Ciocco –. Siamo una regione abbastanza popolosa e siamo comunque un centro abbastanza importante per l’alta regione Moesa e riteniamo opportuno che una filiale ufficiale della Posta debba e possa rimanere”.
Nel frattempo - rivela Ciocco - le autorità comunali si sono rivolte al Cantone con precise rivendicazioni: “una richiesta abbastanza chiara è quella di poter sostenere una regione un poco discosta e un po’ più lontana rispetto ad altre regioni e ai centri nevralgici del nostro cantone. Ci siamo resi conto che un piccolo Comune, un Comune come Mesocco, non può da solo andare a fare una battaglia contro la Posta e in questo senso abbiamo chiesto aiuto al Governo. Ho parlato direttamente con Martin Bühler e lui ci ha garantito un aiuto politico anche da parte del Governo per cercare di portare avanti un discorso con la Posta e con Berna”.
Qualora il dialogo con la Posta non dovesse portare i frutti sperati, Mesocco è pronta a dar battaglia coi mezzi legali a disposizione.
Gli altri Comuni toccati
Nelle valli italofone del cantone dei restanti 4 uffici postali, almeno 3 - quelli di Buseno, Roveredo e Poschiavo - dovrebbero essere risparmiati dalla ristrutturazione annunciata per il 2028 dall’ex regia federale. Le autorità di questi paesi, al contrario di quelle di Mesocco, non hanno ricevuto alcuna convocazione dalla Posta. Ciò fa ritenere che, a questa tornata, su di loro non cadrà la mannaia dei ridimensionamenti. Nessuna informazione è finora giunta dalla Bregaglia, che conta su un ufficio postale a Promontogno.
Dove invece la sorte della filiale postale appare segnata è a Sils Maria, in Engadina. Indenni dalla riorganizzazione dovrebbero uscire, oltre a quelli dei grigioni italiani, gli uffici postali di Andeer, Domat/Ems, Ilanz, Klosters, Samedan e Val Müstair. Dai restanti Comuni dotati di sportelli gestiti da personale della Posta siamo ancora in attesa di indicazioni.