La notizia dell’arresto di un istruttore di yoga del Luganese, che avrebbe approfittato di tre sue allieve, ha riaperto una serie di domande legate al tema degli abusi sessuali su minori. Come prevenire i rischi quando si affidano i figli a figure esterne alla famiglia? Come comportarsi di fronte a situazioni sospette, o dopo avere scoperto che qualcosa è successo?
Nell’approfondimento di lunedì, il “Quotidiano” ha proposto la testimonianza di una madre che, qualche tempo fa, aveva affidato il suo bambino proprio all’uomo ora in carcere. Una vicenda da cui si è preso spunto per affrontare il problema in termini generali, con l’aiuto di un professionista da anni al fronte: il capitano Marco Mombelli, responsabile del reparto giudiziario II della polizia cantonale ticinese.
“Nella stragrande maggioranza dei casi – ha ricordato innanzitutto Mombelli – gli adulti che lavorano con i ragazzi sono persone assolutamente fidate.” La prevenzione resta comunque fondamentale: “Bisogna dare ai bambini gli strumenti necessari per riconoscere i pericoli e riuscire a difendersi. In primis attraverso il dialogo: raccontando cioè agli adulti di riferimento quanto accaduto.”
Adulti che devono essere pronti all’ascolto, senza cadere però – ha precisato Mombelli – nella cosiddetta “caccia alle streghe”: “La cosa migliore è chiedere aiuto alla polizia, che grazie alla sua sezione specialistica sa esaminare le segnalazioni in maniera professionale e, non da ultimo, discreta.”