Pressione TIR su Giornico: “Pochi sono partiti alle 4”

“L’idea è stata quella di utilizzare i due centri, a nord e a sud, per creare un polmone dove far stazionare i veicoli pesanti e non incidere sulle code ai portali del tunnel del San Gottardo”. A spiegare come è stato gestito nelle ultime settimane il traffico dei TIR è Franco D’Andrea, ufficiale responsabile del Centro di controllo dei veicoli pesanti (CCVP) a Giornico. Il CCVP in Leventina, assieme a quello urano di Ripshausen, ha gestito la pressione di mezzi pesanti che non potevano passare dalla A13 danneggiata dall’alluvione.

Dai due centri gli autoarticolati sono stati fatti ripartire un’ora prima del solito, a partire dalle 4 del mattino. “Il bilancio è ottimo - spiega alla RSI il tenente D’Andrea -. Abbiamo avuto un aumento del 10% di veicoli pesanti al giorno, pari a 150-200 camion. La possibilità di partire un’ora prima non è stata sfruttata in maniera ottimale. Pochi sono gli autisti che sono partiti così presto. Ma il traffico non era così intenso come si pensava e quindi la gestione ha funzionato bene”.

Una spiegazione sul fatto che gli autisti non siano stati tanto propensi alla levataccia? Penso dipenda dal fatto, spiega D’Andrea, “che non c’è stata la possibilità di diminuire le ore di riposo e quindi sicuramente i camionisti hanno usufruito di questo tempo per riposare maggiormente per poi partire al solito orario”.

Per il Centro di controllo dei veicoli pesanti di Giornico si è trattato anche di una sorta di prova del nove. La pressione c’è stata ma, come spiega il tenente, gestibile: “Una panne in galleria ci avrebbe potuto mettere in difficoltà a dipendenza della durata, piuttosto che un incidente. Abbiamo avuto fortuna che questo non è capitato”.