Vaccinarsi contro l’influenza stagionale aiuterà a non sovraccaricare il sistema sanitario in contesto di pandemia di coronavirus. Per questo la Confederazione intende aumentare le dosi di vaccino di almeno il 50% rispetto agli altri anni, per un totale di 1,8 milioni.
Priorità sarà data alle fasce più a rischio della normale influenza, ad esempio over 65, donne incinte o persone con malattie pregresse; e spetterà alle autorità rispettare queste distribuzioni prioritarie.
"È evidente che una parte di questo lavoro non potrà essere lasciata al mercato – spiega alla RSI il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini –. Fintanto che i medici e le farmacie acquisiscono il vaccino per i loro pazienti a rischio va bene, poi dovrà intervenire lo Stato, il farmacista o il medico cantonale".
Attualmente non si sa quante richieste siano già state fatte in Ticino. Tuttavia l'aumento della domanda non coglie di sorpresa: dopo le ondate di influenza aviaria e suina degli scorsi anni si era presentata la stessa situazione. La particolare situazione dettata dal coronavirus potrebbe però, afferma il farmacista cantonale, avere un effetto anche nella lotta contro la grippe: mascherine, distanze e igiene delle mani potrebbero far diminuire i casi.