Ticino e Grigioni

Rave illegali "nel segno del rispetto"

Stretta sulle feste non autorizzate in Italia - Questa realtà esiste anche in Ticino, ma è più piccola - La testimonianza di un ventenne che organizza eventi del genere

  • 14.11.2022, 06:54
  • 20.11.2024, 14:27
05:26

SEIDISERA del 13.11.2022: Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 13.11.2022, 20:13

  • Immagine d'archivio Imago
Di: SEIDISERA/Calcagno/Pa.St. 

Una stretta sulle feste illegali che prevede da tre a sei anni di carcere (oltre a una multa salata) per chi le organizza o promuove. È una delle misure d'urgenza di recente decise in Italia dal Governo di Giorgia Meloni: il cosiddetto decreto anti-rave.

Una realtà, quella delle feste non autorizzate, che esiste anche in Ticino. "Sono dell'idea che siano eventi di un movimento in continua evoluzione e che la gente va a cercare sempre di più" dice ai microfoni della RSI un ventenne che con la sua crew organizza, appunto, feste non autorizzate in Ticino. E commenta: "È stupido, secondo me, bloccare il processo di creazione di questo movimento".

04:13

SEIDISERA del 13.11.2022: La testimonianza

RSI Info 13.11.2022, 19:38

  • Immagine d'archivio Imago

"Il movimento è incentrato sul rispetto"

Questo movimento alle nostre latitudini è incentrato "sul rispetto", assicura il ventenne. "Non facciamo feste di settimane, anche perché non abbiamo gli spazi tanto meno i fondi necessari. Sono feste un più piccole: tra le quattro e le sei crew si riuniscono per un evento di una notte con l'obiettivo di far felici tutti".

La realtà è quindi più piccola rispetto all'estero. Ma negli ultimi anni le feste non autorizzate ticinesi vedono comunque arrivare partecipanti anche da oltre confine, come conferma il nostro interlocutore. "Durante la pandemia molta gente aveva voglia di far festa, di ingrandirsi. Abbiamo cominciato a portare gente dall'estero, in particolare da Italia, Francia e Germania. Alle ultime sono arrivate persone anche dal Belgio. Anche a livello di artisti, ci siamo aperti a presenze dall'estero, che hanno anche un certo nome a livello internazionale".

Il rapporto con la polizia "è tranquillo"

Sono comunque feste che non rappresentano una problema, come conferma anche la polizia cantonale interpellata dalla RSI. Le persone che vi partecipano lo fanno per divertirsi, sottolinea ancora il ventenne. E non vi sono mai stati problemi di abusi di sostanze esagerati. Per quanto riguarda il rapporto con la polizia, "è sempre stato molto tranquillo" assicura. "A volte gli agenti arrivano a metà serata e ci chiedono fino a che ora andrà avanti la musica. Noi diamo un orario indicativo. A volte tornano il giorno successivo per vedere se abbiamo lasciato tutto pulito".

Il timore che le feste italiane arrivino in Ticino

In Italia, come detto, è scattato il decreto anti-rave. Un decreto che preoccupa in Ticino. "Se in Italia si chiude il capitolo rave - spiega il ventenne - probabilmente molte crew spingeranno per venire a fare feste alle nostre latiudini. Qui ovviamente non abbiamo gli spazi che hanno in Italia".

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